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MAGNI, una chiara identità nel corso del tempo In soli dieci anni di attività la MAGNI si è imposta sulla scena mondiale come uno dei maggiori costruttori di sollevatori telescopici.

MAGNI, una chiara identità nel corso del tempo

In soli dieci anni di attività la MAGNI si è imposta sulla scena mondiale come uno dei maggiori costruttori di sollevatori telescopici.

MAGNI è un costruttore che, fin dalla sua comparsa ufficiale sul mercato nel 2013, ha dato una chiara identità alle proprie macchine. Distinguendosi da quanto già presente sul mercato e connotandosi subito per l’elevato livello tecnologico. Una strategia di mercato che Riccardo Magni ha messo in atto seguendo le lezioni di marketing dei grandi costruttori di auto tedeschi. Ossia iniziare dai mezzi di alta gamma, caratterizzati da una forte redditività e valore aggiunto, per poi gradualmente scendere verso un mercato più “ordinario”.

Non è infatti un caso se, nel corso di Bauma 2013, il costruttore si presentò al mercato con una gamma completa di sollevatori telescopici rotativi e con macchine ad alta capacità. Mezzi dalle potenzialità e prestazioni elevate che colpirono per la loro impostazione e che presentavano ben 13 brevetti innovativi.

Comfort, semplicità di utilizzo e prestazioni

Potranno sembrare tre parole scontate ma comfort, semplicità di utilizzo e prestazioni sono nel mirino della Magni fin dalla sua comparsa. Le caratteristiche di base dei suoi telescopici sono infatti riconosciute in modo univoco.

Una cabina unica per quanto riguarda visibilità e immersività nell’ambiente circostante. Un controllo digitale della macchina che segue le logiche di user experience tipiche degli smartphone. Sbracci elevati ed alte portate tanto da divenire, in molti settori, soluzioni alternative alle gru off-road più ingombranti, goffe e meno polivalenti.

Attrezzature e dintorni

Non dimentichiamo infatti che i telescopici possono essere usati con navicelleattrezzature per impieghi specifici e personalizzazioni applicative a cui Magni ha dedicato molto risorse sapendosi ritagliare nicchie di mercato molto interessanti.

Una filosofia che è continuata nel tempo e che si conferma ancora oggi come una chiara identità nel corso del tempo. La crescita aziendale ha inoltre visto l’ampliamento della propria gamma sia allargandola verso il basso, sia con modelli dalle prestazioni sempre più elevate. Ma anche con accordi quadro storici come, ad esempio, quello con Bobcat.

Magni RTH, rinnovamento continuo

Uno dei punti di forza del costruttore emiliano è inoltre quello di sapersi rinnovare senza stravolgere la propria identità. E soprattutto l’identità delle proprie macchine. Un elemento che permette di mantenere un elevato valore nel tempo e di identificare i sollevatori del marchio in modo univoco.

Non è quindi un caso se i nuovi modelli rotativi usciti sul mercato nel corso dell’ultimo periodo siano difficilmente identificabili esternamente. Stiamo parlando in modo particolare del 5.18, del 6.22, del 6.26, del 6.31 e del 8.27. Le sigle utilizzate da Magni indicano con la prima cifra la portata massima e con la seconda cifra l’altezza massima raggiungibile dalla macchina. Fra questi modelli proprio l’RTH 8.27 rappresenta una macchina estremamente interessante e che riassume meglio di altri i punti di forza della filosofia del marchio. Fra cui anche la nuova cabina che, oltre ai rotativi RTH, equipaggia anche i modelli frontali TH.

RTH 8.27, alzare l’asticella nel segmento dei rotativi

Il nuovo Magni RTH 8.27 è oggi uno dei modelli più performanti del mercato distinguendosi per la sua capacità massima di sollevamento di 8.000 kg fino a oltre 11,00 metri di altezza. L’altezza massima di sollevamento arriva a 26,60 metri per uno sbraccio massimo pari a 23,00 metri.

Alla massima altezza è in grado di sollevare fino a 4.000 kg attestandosi invece a 5.000 kg nel range fra 18,00 e 24,00 metri. Si tratta quindi di una macchina estremamente interessante da un punto di vista prestazionale che consente di avere in cantiere un mezzo compatto e polivalente che entra in competizione con macchine più specialistiche.

Il peso operativo è da macchina “importante” con 22.300 kg ed una distribuzione delle masse che prevede 9.800 kg sull’anteriore e 12.500 kg sul posteriore.

Fonte: e-Construction

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