Associazione Distributori e Noleggiatori di Beni Strumentali

In che direzione sta andando l’edilizia? Una ripresa decisamente intensa ha dato vita a un vero e proprio boom di cantieri e interventi

In che direzione sta andando l’edilizia?

  • 27/05/2022
Una ripresa decisamente intensa ha dato vita a un vero e proprio boom di cantieri e interventi

L’edilizia nel corso del 2021 ha attraversato una fase di “rinascita” con una crescita verticale caratterizzata da numeri sorprendenti.

Come sottolineato dal “XXXI Rapporto congiunturale e previsionale sul mondo delle costruzioni” elaborato da Cresme, che hanno portato a recuperare non solo il 2020 ma ben oltre il 2019. Una ripartenza confermata dai dati diffusi a febbraio 2022 dall’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni” di Ance che mostrano come il settore delle costruzioni nello scorso anno abbia assunto dopo tanto tempo il ruolo di motore trainante dell’economia del nostro Paese, rappresentando oltre un terzo della crescita del Pil.

Ance ha stimato, infatti, che nel 2021 l’edilizia ha raggiunto un incremento del 16,4% in termini reali grazie alle opportunità inedite di Pnrr e Superbonus: «Una crescita importante, che non si registrava da moltissimi anni e che non costituisce solo un mero rimbalzo statistico a seguito dello shock pandemico; il confronto con il 2019, anno pre-pandemico, rimane, infatti, comunque positivo (+9,1%), a conferma che le costruzioni si sono avviate verso una graduale ripresa. La crescita del 2021 (+16,4%) consentirà di recuperare ampiamente i livelli pre-Covid, dopo la flessione del -6,2% registrata nel 2020» si legge nel documento dell’Associazione nazionale costruttori edili.

Tutto bene sembrerebbe – in questo scenario straordinario in cui gli incentivi messi in campo dal Governo hanno “scatenato” una “corsa” alla ristrutturazione e all’efficientamento energetico degli edifici, con un conseguente incremento esponenziale dei volumi di fatturato delle imprese del settore – se non fosse che già verso la fine del 2021, il mercato è stato colpito da una prima onda di crisi determinata da un aumento consistente dei prezzi dei principali materiali da costruzione e dalla difficoltà nel reperimento di materie prime e semilavorati, un’onda diventata un vero e proprio tsunami nei primi mesi del 2022, complice anche lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

L’allarme di Assimpredil Ance

In occasione dell’Assemblea generale straordinaria convocata da Assimpredil Ance lo scorso 21 marzo, la presidente Regina De Albertis ha lanciate un allarme inequivocabile: «I prezzi di materie prime, prodotti e manufatti dell’edilizia sono ormai fuori controllo, registrando un aumento di oltre il 30% negli ultimi dieci mesi, ma il balzo dei costi degli ultimi dieci giorni (ovvero da metà marzo, ndr), anche per effetto della crisi geopolitica in atto, mette fortemente a rischio i cantieri italiani. Solo per ricordare qualche dato, ferro per cemento armato +40%, bitume +40%, gas naturale +875%, energia elettrica +542%, petrolio +81% e gasolio +119%. Con questi costi i principali centri di trasformazione siderurgici, gli impianti per la produzione di laterizi, di conglomerati bituminosi, di conglomerati cementizi, di isolanti, di materie plastiche, di prodotti ceramici hanno sospeso o ci hanno preannunciato possibili sospensioni dell’attività. A cascata, gli effetti si ripercuotono sulle imprese edili che saranno, molto probabilmente, costrette a chiudere i cantieri con danni economici e sociali incalcolabili». Così facendo, sottolinea la presidente De Albertis, si sta bloccando quasi il 20% del Pil italiano, legato all’edilizia; il motore stesso del Paese si sta fermando e ciò non riguarda solo le imprese di costruzioni: se si arrestano i cantieri, a catena lo stesso accadrà alla salvaguardia del territorio, alla riqualificazione e messa in sicurezza di scuole e ospedali, alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione energetica e sismica e alla riqualificazione delle città e dei quartieri degradati.

Il punto di vista della distribuzione

Un allarme reale, quello lanciato da Assimpredil Ance, che rischia di paralizzare il comparto edile, bloccando i cantieri già attivi e quelli futuri, mettendo “in forse” gli interventi del Pnrr e l’attrattività del nostro territorio agli investimenti immobiliari. Uno scenario tutt’altro che roseo in cui la preoccupazione e l’incertezza dilagano tra tutti gli attori della filiera, distribuzione compresa, come sottolineano le istituzioni e i top player che abbiamo intervistato.

Giuseppe Freri
Presidente Federcomated

I forti rincari dei prezzi delle materie prime e dell’energia che stanno devastando l’economia del nostro Paese non ha lasciato indenne il nostro settore. Il magazzino edile, al centro della filiera delle costruzioni, ha funzionato come ammortizzatore della crescita dei prezzi, i cui effetti traslativi sono stati applicati con gradualità e in misura percentualmente più contenuta rispetto alle tariffe applicate dai produttori di materiali. La crisi dei prezzi ha determinato, altresì, un effetto negativo sui contratti d’appalto, obbligando le imprese a richiederne la revisione ai committenti. Si avvicina, quindi, la minaccia di insoluti che penalizzerebbe significativamente la finanza dei magazzini, che finiscono col subire il doppio danno della perdita sui crediti e una riduzione della marginalità.

Luca Berardo
Presidente Sercomated

La situazione che il mercato si trova a vivere è ancora una volta paradossale: se da un lato il primo trimestre 2022 è stato sostenuto dal punto di vista degli ordini un po’ in tutti i comparti da crescite a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2021, non possiamo però farci prendere solo dall’euforia e non prestare attenzione alle non poche nubi che si stanno concentrando all’orizzonte.

Gli aumenti dei costi legati alle materie prime ed alle fonti di energia stanno rendendo arduo o in certi casi addirittura impossibile per molte aziende continuare con le produzioni, perché neppure i ripetuti aumenti dei prezzi di vendita dei loro prodotti riescono a compensare il grande aumento dei relativi fattori della produzione. Questa situazione ha due riflessi: un aumento dei prezzi dei prodotti finiti e/o l’allungamento dei tempi di produzione e quindi di fatto l’indisponibilità dei prodotti stessi. Gli aumenti dei prezzi, in assenza di un meccanismo di revisione prezzi concesso dalle committenze pubbliche o private che siano, stanno mettendo in seria difficoltà finanziaria le imprese a tal punto che sembra palesarsi un nuovo rischio credito nella filiera.

Per certi comparti produttivi vi è, inoltre, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, l’ulteriore problema dell’approvvigionamento delle materie, come ad esempio le argille necessarie all’industria della piastrella che sta oggi cercando di ridisegnare la propria supply chain per evitare il blocco della produzione e lo spettro della cassa integrazione. Anche il meccanismo della cessione dei crediti, oggi meno fluido rispetto al periodo che ha preceduto l’entrata in vigore del decreto Sostegni ter, ha contribuito a determinare una situazione di grande precarietà finanziaria per le imprese, e il rapido esaurimento dei plafond rischia di creare davvero un grande problema di credito, problema dal quale il settore delle costruzioni non riesce mai ad affrancarsi completamente.

Matteo Camillini
Direttore BigMat Italia e BigMat International

Esiste uno spartiacque fra quanto accaduto prima dell’invasione dell’Ucraina e il dopo. Prima del conflitto, la spinta all’efficientamento energetico e la rinnovata centralità della casa post pandemia, unite al volano di incentivi e bonus fiscali, hanno comportato una crescita importante delle vendite e un rilancio commerciale di rilievo. Opportunità di crescita e investimento che hanno portato stimolanti possibilità di ammodernamento delle proprie aziende e una spinta verso una digitalizzazione dei processi per gestire la sempre maggiore complessità del mercato. Fra le difficoltà maggiori vi è certamente la “bulimia” di domanda di questa congiuntura che ha portato a grossi problemi di gestione delle forniture in termini di disponibilità, consegne e impennata di prezzi. Altro fenomeno non trascurabile è la difficoltà nella ricerca di risorse umane nel nostro comparto che paga lo scotto di un’attrattività minata da problemi strutturali di settore, per cui deve essere prestata grande attenzione alla formazione, a cui il Gruppo BigMat è da sempre attento per qualificare al massimo le proprie risorse. Per quanto riguarda invece l’approvvigionamento di alcuni materiali, siamo riusciti a far fronte almeno in parte alla carenza dei partner produttori italiani attraverso l’individuazione di fornitori esteri grazie alla collaborazione con il network internazionale BigMat. L’attualità di oggi ci obbliga, invece, a considerare questa crescita in modo assai più incerto, fra problematiche di costo fuori controllo dell’energia, che rischiano di rendere non convenienti/disponibili o non trasportabili alcuni materiali, difficoltà nel reperire alcune materie prime provenienti da mercati legati alle problematiche del conflitto e/o a causa di un’eccessiva richiesta da parte di altri Paesi, e scenari con venti di guerra che, inevitabilmente, a seconda del loro perdurare, porteranno ancora più incertezza ai committenti. Come nel periodo pandemico, non dobbiamo fermarci ma guardare avanti, ovviamente nei limiti del possibile e con un’attitudine a fisarmonica: essere capaci di ampliare o ridurre il nostro campo di azione a seconda di ciò che avviene, pur cercando di mantenere un lucido ottimismo.

Gian Luca Bellini
Direttore Generale Gruppo Made

Le opportunità generate dagli incentivi del Governo ci stanno premiando, perché queste misure hanno messo in moto un indotto molto interessante. Lo scorso anno, infatti, abbiamo ottenuto ottimi risultati con una crescita in doppia cifra. Tuttavia, l’aumento della domanda ha anche generato problemi di reperibilità dei prodotti, oltre a un vertiginoso aumento dei prezzi. A ciò dobbiamo anche aggiungere l’aumento delle spese dei costi energetici e una generale difficoltà nella programmazione per gestire al meglio tutte le richieste del mercato. La nostra forza è che ogni singolo punto vendita conosce bene il suo mercato di riferimento e i suoi clienti e con l’aiuto del Gruppo è oggi in grado di soddisfare adeguatamente le richieste. Ciò è possibile anche grazie agli ottimi rapporti con i nostri fornitori convenzionati che, a loro volta, fanno il possibile per garantire le forniture.

In questo momento, la ristrutturazione è il mercato trainante: gli incentivi hanno portato anche i privati all’interno dei nostri punti vendita. Le crescite maggiori riguardano, quindi, le finiture d’interni, ma anche tutto ciò che riguarda il risparmio energetico, i sistemi a cappotto e gli isolanti. Vorrei però sottolineare che già dal 2013 il Gruppo ha sollecitato i suoi aderenti a strutturare il loro punti vendita per accogliere efficacemente il cliente privato. Del resto, già dalla crisi economica del 2010 era evidente che il settore della ristrutturazione sarebbe stato protagonista negli anni a venire. A questo proposito, il nostro Gruppo ha suggerito ai diversi punti vendita di investire nel loro riposizionamento, passando dal 90% imprese e 10% privati al 60% imprese e 40% privati. Oggi possiamo quindi accogliere con competenza e professionalità anche la nuova domanda della ristrutturazione d’interni nella sua complessità. Tutte queste attività non possono ovviamente prescindere da un adeguato percorso di formazione professionale. Il nostro Gruppo crede moltissimo nella formazione tecnica e del personale e continuerà a investire parecchio per incentivarli, l’obiettivo condiviso è che le risorse interne siano formate e sempre aggiornate.

Daniele Moretti
Coordinatore Generale 4Bild

In un momento in cui il mercato ci sta dando segnali contrastanti che affiancano le continue nuove commesse alle preoccupazioni derivanti dal caro energia, dalla sempre più difficile reperibilità dei materiali e dal conseguente rialzo significativo dei prezzi, le opportunità ci sono date dai rapporti consolidati negli anni sia con i nostri clienti, sia con i produttori con i quali, da sempre, abbiamo costruito rapporti e progetti di forte partnership. Tali rapporti, uniti a una sempre più attenta pianificazione, ci permettono di mantenere il nostro servizio, anche in un momento così complicato, ai livelli a cui abbiamo da sempre abituato i nostri clienti. Stiamo puntando sempre più sulla forte specializzazione e sul servizio alle imprese, agli artigiani e ai professionisti, avendo ormai da tempo istituito una figura che chiamiamo “l’Esperto 4Bild va in cantiere”. Un gruppo di tecnici specializzati con i quali offriamo un servizio di consulenza gratuito grazie al quale i nostri clienti possono approfondire tematiche, chiarire dubbi e risolvere problematiche che sorgono in cantiere, per migliorare lo standard qualitativo dei lavori, ottimizzandone resa, costi e tempi. L’obiettivo per il 2022 è la continua creazione di valore che si esprime attraverso il servizio qualificato e diversificato che offriamo alla clientela, attraverso l’implementazione di processi gestionali e organizzativi e la messa a sistema di procedure virtuose e strategiche per uno sviluppo aziendale trasversale, consapevole e competitivo.

Cristina Rotunno
Sales Manager Area Edile Centroedile Milano

Il 2020 è stato un anno molto difficile per l’edilizia, così come per molti altri settori. Il 2021 però ha aperto a uno spiraglio di positività: il mondo delle costruzioni ha potuto contare su incentivi statali che hanno aiutato a rimettere in moto il mercato intero. Il Superbonus è stato sicuramente il motore trainante dal quale tutti gli operatori del mercato hanno tratto beneficio, basta fare un giro per Milano per vedere quanti cantieri/ristrutturazioni sono in atto. Sicuramente a oggi i problemi principali sono legati alla carenza delle materie prime e all’aumento dei costi delle stesse. Il nostro gruppo ha istituito un ufficio preventivi che insieme ai nostri clienti e fornitori partner offre consulenza e aiuta i nostri clienti a calendarizzare l’acquisto e l’approvvigionamento dei cantieri in corso: i nostri punti vendita, ben distribuiti, offrono il servizio di stoccaggio e consegna dei materiali. Una delle nostre parole chiavi è sempre stata “servizio” e in questi anni stiamo lavorando molto per poter rendere sempre più efficace la nostra assistenza al cliente, dal privato all’edile. Per fare questo e per sposare una filosofia di edilizia ecosostenibile, altro tema particolarmente caldo in questi anni, stiamo investendo molto sui sistemi di costruzione a secco, una tecnologia ancora poco sfruttata in Italia ma che negli ultimi anni sta generando sempre più interesse.

Federico Nessi
Amministratore Delegato e Direttore Commerciale Eternedile

In questo momento particolare, le difficoltà sono superiori rispetto alle opportunità: il non finire della pandemia, il caos legislativo dei bonus, il caro energia, la mancanza dei materiali, la crisi in Ucraina e la costante complessità burocratica. Si tratta di sfide ardue e cerchiamo di superarle lavorando con attenzione e concentrazione, senza farci prendere dall’ansia. Le problematiche maggiori sono senza dubbio la difficoltà di reperire i materiali e la volatilità dei prezzi che comportano una gestione commerciale del tutto nuova, quasi improvvisata, a cui ci stiamo abituando e per la quale ci siamo attrezzati rafforzando i nostri uffici direzionali, dal commerciale al marketing, per dare un supporto sempre maggiore, innovativo e concreto alla rete vendita.

In questo frangente puntiamo sui nostri fattori critici di successo: un servizio tecnico-commerciale tempestivo e consulenziale a tutti i nostri clienti e una capillarità sul territorio sempre maggiore attraverso le nuove aperture nel centro e nord Italia.

Marco Orsolini
Direttore Commerciale Orsolini

La particolare situazione che il comparto sta vivendo porta con sé, indubbiamente, molteplici opportunità, prima fra tutte un aumento delle vendite dettato dalla forte crescita della domanda. Va sottolineato però che l’incremento delle vendite per la prima volta è legato alla qualità stessa delle vendite, con un’attenzione maggiore al rapporto qualità-prezzo dei prodotti e alla qualità dei sistemi costruttivi, nell’ottica di una diffusione sempre maggiore della cultura del buon costruire.

Molteplici opportunità ma purtroppo anche molteplici criticità: questo periodo è caratterizzato da un elevato tasso di incertezza che negli ultimi mesi ha raggiunto il suo apice. A determinare questa situazione, negli ultimi 8/10 mesi, è stato sicuramente l’aumento dei prezzi delle materie prime per prodotti semilavorati e finiti, generato anche in parte dalla crescita della domanda legata agli incentivi fiscali. Un incremento dei costi che inizialmente sembrava potesse essere un fenomeno in qualche modo controllabile e che invece continua a progredire in un costante rialzo che mette in difficoltà la distribuzione, la produzione, gli installatori e la lavorazione dei cantieri. Senza l’intervento del Governo con misure tempestive tutto questo si potrebbe tradurre nell’interruzione della filiera stessa, dalla consulenza, alla progettazione fino alla produzione, creando nel comparto una preoccupante incognita per il futuro. Come Orsolini ci stiamo concentrando molto sui settori dell’edilizia e della termoidraulica nei quali ci impegniamo a offrire alla clientela un valore aggiunto, dal punto di vista tecnico, rispetto alla semplice vendita e fornitura di prodotti per dare risposte più tecniche e puntuali alle esigenze di cantiere.

Vincenzo Zanutta
Amministratore Delegato Zanutta

L’edilizia sta vivendo un momento positivo grazie a diverse iniziative importanti come i bonus, che hanno rappresentato e rappresentano una leva fondamentale per il mercato nel periodo post pandemia, in cui si sono affermati una nuova fiducia e un nuovo interesse verso il mondo casa, con uno slancio importante del comparto nel 2021 e nei primi mesi del 2022. Una prospettiva positiva minata però attualmente da diverse criticità quali la guerra, il caro energia, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la loro scarsità: elementi che ci portano a dover affrontare una nuova sfida, ovvero il reperimento dei materiali e la riorganizzazione dei punti vendita che da un modello just in time stanno ora tornando alla funzione più tradizionale di magazzino, fondamentale per sopperire alla mancanza di materiali.

Una situazione critica in cui la gestione della rivendita diventa difficile, nonostante il lavoro non manchi, e proprio per questo la distribuzione edile si sta orientando verso la ricerca di un equilibrio tra logistica e prezzo, per elaborare preventivi che siano credibili e sostenibili. In tutto ciò Zanutta si sta muovendo per tenere compatta la filiera, cercando di comprendere le necessità dei propri fornitori agendo per conto dell’utente finale. Quotidianamente cerchiamo di non appesantire i costi esternalizzando alcune operazioni in modo che non incidano troppo sul nostro bilancio. Stiamo inoltre cercando di strutturarci maggiormente in alcune zone dove attualmente siamo meno forti, come l’area lombarda, in cui è necessaria una struttura logistica più solida ed efficiente a supporto dei punti vendita in grado di mantenere un livello di servizio adeguato con costi sostenibili anche e soprattutto in previsione di un periodo senza crescita di fatturato.

Fonte: il commercio edile

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