Intervista al Presidente di ANIASA Alberto Viano
- 28/07/2023
Un mercato da 12Mld che rappresenta il 33% delle immatricolazioni del mercato. Per Viano da diversi anni è in atto nel nostro Paese una transizione dalla proprietà all’uso dei veicoli
L'autonoleggio sta avendo performance molto interessanti con quasi tutti gli indici positivi, il noleggio sta diventando una vera e propria scelta di opportunità per i clienti?
Una flotta gestita di 1.250.000 veicoli, un fatturato diretto ed indiretto che ha superato i 12 miliardi di euro, un totale di circa il 33% delle immatricolazioni automotive registrate in Italia, una clientela arrivata a 250.000 soggetti tra aziende di ogni dimensione e comparto, pubbliche amministrazioni e soggetti privati, oltre 31 milioni di giornate di noleggio per esigenze di spostamenti a fini turistici o a breve termine, 12 milioni di contratti di car sharing nelle città metropolitane. Questi sono i numeri che fotografano la realtà del noleggio in Italia.
Se a questi valori si aggiungono quelli derivanti dai risparmi economici generati annualmente dal noleggio a vantaggio del sistema nazionale -pari a 2,5 miliardi di euro anno ed il contributo alle casse erariali di oltre 2,5 miliardi nonché ad un indotto aziendale e professionale arrivato a 20.000 addetti distribuiti sull’intero territorio- si può ancor meglio considerare il ruolo che ricopre il settore nell’ambito dell’economia nazionale.
Un’opportunità di mobilità che va da pochi minuti a cinque anni e che offre un servizio flessibile e su misura delle specifiche esigenze di aziende, pubbliche amministrazioni, turisti e cittadini.
Questo trend positivo è dovuto ai punti di forza del servizio dell'autonoleggio (quali secondo lei) o dipende da un cambio di scelta del cliente?
Da diversi anni è in atto nel nostro Paese una transizione dalla proprietà all’uso dei veicoli, un processo culturale che vede il nostro Paese ancora indietro rispetto ad altre realtà. Una scelta che porta con sé diversi benefici, a partire da quelli economici e gestionali, che oggi spingono sempre più soggetti muoversi in tale direzione. I vantaggi della formula sono ormai unanimemente riconosciuti, tanto che anche durante la pandemia la flotta dei veicoli in noleggio a lungo termine è continuata a crescere, seppure con maggiore lentezza.
In più la transizione ecologica dettata a livello europeo di qui al 2035 e la diffusione di nuove motorizzazioni, oggi spingono ulteriormente verso forme di mobilità diverse dalla proprietà, che consentono di evitare importanti immobilizzi di capitale e di poter guidare, grazie a canoni mensili, vetture altrimenti difficilmente accessibili. Oggi il 30% delle vetture elettriche immatricolate nel nostro Paese sono a noleggio e ben il 54% di quelle plug-in.
Il mondo dell'autonoleggio ha una clientela molto variegata, quanto è importante che le procedure di noleggio siano condivisi fra tutti i player (anche concorrenti) del mercato?
Il noleggio sta diventando sempre più fulcro della nuova domanda di mobilità. Alle 90.000 aziende di ogni comparto e dimensione, si sono aggiunte quasi 3.000 Pubbliche amministrazioni di ogni livello, che apprezzano sempre più i servizi offerti dal settore. La clientela si è poi ulteriormente ampliata attraverso il noleggio a lungo termine ai soggetti privati, i codici fiscali. Si tratta oggi di oltre 160.000 consumatori che nella attuale fase di transizione dell’automotive sono approdati al noleggio come alternativa all’acquisto ed al leasing. Anche a fronte di questa forte crescita, le aziende associate hanno aumentato nel corso degli anni il livello di trasparenza delle informazioni e delle pratiche commerciali, con una gestione della contrattualistica in perfetta rispondenza con la normativa della concorrenza e del mercato. Il rapporto con la clientela ne è risultato rafforzato e la prassi associativa è diventata riferimento.
Quanto ha influito nel mercato il ritardo nelle consegne di autoveicoli nuovi e l'aumento dei prezzi?
L’ultimo triennio ha visto, specialmente in Europa, una congiunzione astrale, un mix di tematiche dovute a pandemia, crisi dei microchip e della logistica, problemi bellici ed energetici, discussioni su elettrificazione e “sindrome 2035”, un contesto in cui le nuove esigenze di mobilità sono proiettate verso la intermodalità e la digitalizzazione.
La crisi dei chip e quella di prodotto si è fatta sentire in modo significativo sul settore automotive in generale e anche sul settore del noleggio veicoli, provocando nel 2021, nel lungo termine, una riduzione delle immatricolazioni e un conseguente prolungamento dei contratti in essere e rinvio del rinnovo delle flotte. Da qualche mese questa stretta si è attenuata e le immatricolazioni sono tornate a crescere con continuità.
Nel breve termine l’impossibilità di raggiungere un adeguato numero di veicoli in flotta per rispondere alla domanda ha rappresentato un serio problema per gli operatori. Lo scorso anno abbiamo inserito nel nostro parco un numero di veicoli pari a quasi la metà di quelli registrati nel 2019, un fenomeno causato principalmente da due fattori: la perdurante scarsità di prodotto sul mercato e le politiche commerciali delle Case automobilistiche che continuano a privilegiare altri canali di vendita. Nel 2022 anno abbiamo sopperito a questa criticità tenendo i veicoli in flotta oltre la canonica durata di 8-10 mesi, ma quest’anno non è possibile seguire la stessa strada, con vetture che hanno raggiunto ormai una permanenza media in parco di oltre 16 mesi. Per sopperire a queste dinamiche gli operatori sono oggi impegnati nella ricerca di nuovi canali di approvvigionamento e stanno volgendo con crescente interesse lo sguardo verso i veicoli dei costruttori cinesi, maggiormente disponibili sul mercato. Un trend in fase di ulteriore consolidamento a causa dell’indecisione sui tempi della transizione energetica, che invece di rafforzare la filiera europea sta registrando un lento ma progressivo allargamento della presenza asiatica.
È in vista un nuovo provvedimento sugli incentivi all'automotive. Cosa vi aspettate dal nuovo governo?
Esattamente 12 mesi fa con il DPCM del 4 agosto 2023 veniva riconosciuto il conferimento dei benefici al settore dell’autonoleggio. Seppure nel limite del 50% degli importi stabiliti, per la prima volta, comunque, il noleggio veicoli veniva inserito espressamente nel contesto legislativo ed il nostro obiettivo è di rimarcarne ulteriormente la valenza in ambito politico.
Oggi le dichiarazioni del Governo, dopo una attenta valutazione dell’andamento del mercato, attestano la necessità di migliorare i meccanismi degli incentivi. Le immatricolazioni di elettrico ed ibrido, infatti, non hanno finora registrato un aumento della tendenza di crescita che si era invece verificata nel 2021. Il noleggio è peraltro diventato l’alfiere della transizione ecologica, immatricolando nel primo semestre del 2023 il 34% ed il 63% delle vetture elettriche ed ibride.
ANIASA auspica un positivo intervento del governo in carica, che riconosca il ruolo del noleggio come attore del rinnovamento della mobilità.