Associazione Distributori e Noleggiatori di Beni Strumentali

Navighiamo a vista? VideoIntervista al Dott. Flavio Monosilio, Direttore della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance.

Navighiamo a vista?

  • 10/05/2021
VideoIntervista al Dott. Flavio Monosilio, Direttore della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance.

I primi mesi del 2021 hanno visto un incremento importante (quasi sorprendente) della vendita e noleggio di beni strumentali legati al mondo delle costruzioni sulla scia intrapresa dal 2019.

Partendo da questa considerazione abbiamo intervistato il Dott. Flavio Monosilio, Direttore della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance. Quattro sono stati i temi toccati: il trend del mercato delle costruzioni, le prospettive per i prossimi anni, la struttura delle imprese ed infine la transizione ecologica.

L’andamento attuale del mercato ha una base solida o è volatile?

Nel 2019 abbiamo iniziato a vedere i primi segnali di inversione di un ciclo negativo lunghissimo. Il 2020 ha raffreddato temporaneamente questo percorso ed il 2021 ha ripreso il trend del 2019. Non parlerei quindi di bolla perchè, oltre al 110%, confidiamo che nei prossimi anni possa esserci un rafforzamento degli investimenti pubblici.

Come viene visto il mercato delle costruzioni nei prossimi anni?

Il PNRR sarà molto rilevante e non riguarda solo un canale di approvvigionamento finanziario per le grandi infrastrutture. Dei circa 240 miliardi circa 115/120 sono destinati al settore delle costruzioni, di cui una parte per i nuovi interventi entro il 2026.
Quindi è un’occasione da non sprecare dato che creerà circa 1 milione di posti di lavoro e avrà un grande impatto per il PIL.
L’intervento dovrebbe anche riguardare la resilienza, cioè la capacità del sistema economico di crescere più di quanto ha fatto negli ultimi 20 anni. Questo processo dovrà essere accompagnato da una serie di riforme per garantire lo sviluppo anche dopo il 2026.

Le imprese di costruzioni riusciranno ad evolversi in questo mercato?

Durante la crisi del 2008 circa 160mila imprese sono uscite dal mercato. Delle circa 500mila attualmente iscritte in Camera di Commercio il 95% fatturano meno di 1 milione di euro e la metà di queste sono unipersonali.
La frammentazione del settore è preoccupante in termini di resistenza alle crisi e di resilienza nel momento della ripartenza.
Vediamo però che molte imprese stanno cercando di riposizionarsi sul mercato per fornire soluzioni organiche ai committenti, anche grazie ad accordi con fornitori ed impiantisti.

Anche le macchine possono essere progatoniste della transizione ecologica?

Quello della transizione economica è un tema nuovo che stiamo cercando di affrontare e di comprenderne le ricadute oggettive. Uno dei fattori principali da considerare sarà l’impatto ambientale delle risorse che vanno ad inserirsi nel ciclo produttivo, ed il noleggio è una fonte di riduzione di questo tipo di impatto. Il rinnovo continuo dei parchi macchine permette di minimizzare questo tipo di impatto ed è molto probabile che la spinta verso il noleggio da parte del settore continui e si rafforzi.

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